Non autosufficienza anziani: avvertenza
In generale valgono le stesse informazioni e indicazioni che trovate nelle sezioni Disabilità e Analisi del Problema (alle quali rimando). Anche per gli anziani non autosufficienti, quando ci sono i presupposti, è importante RICHIEDERE tramite il medico di famiglia:
- attestazione dell’invalidità civile per il diritto alle previdenze economiche;
- attestazione della condizione di handicap L. 104/92 per l’accesso ai servizi.
e, con domanda al Giudice Tutelare:
- la nomina del tutore o dell’Amministratore di sostegno.
Anziani: cambia il settore di riferimento
Ci si deve rivolgere a “PUNTO INSIEME” e PUA (Punto Unico di Accesso) al quale segnalare la situazione sanitaria dell’ultrasessantacinquenne. La pratica viene attivata dal MEDICO DI FAMIGLIA
ATTENZIONE!
Quando in famiglia sono PRESENTI CONTEMPORANEAMENTE situazioni di NON AUTOSUFFICIENZA ANZIANI, DISABILITÀ e SALUTE MENTALE, ognuna deve essere gestita con i referenti competenti:
- Assistente Sociale ASL per la disabilità;
- PUNTO INSIEME o PUA per la non autosufficienza anziani.
- Neuropsichiatria infanzia/adolescenza e Psichiatria adulti per la salute mentale
N.B.
Non lasciatevi sviare dalla circostanza che l’assistente sociale referente per la disabilità ascolti il racconto delle vostre difficoltà familiari. Se non prendete contatti diretti con i referenti competenti in materia, considerate che la vostra situazione non è conosciuta dalla ASL e nessuno se ne farà carico.
Indipendentemente dal tipo di disabilità, patologia senile o diagnosi psichiatrica, i bisogni familiari e sociali sono sempre gli stessi. Se per la cura necessita la specializzazione, per la tutela dei diritti dobbiamo allearci, presentare richieste appropriate, unitarie, motivate e solidali, pretendere risposte adeguate. Agire isolati frammenta la domanda; disperde le risorse; separa e discrimina i più deboli; ostacola la solidarietà, impedisce le economie di scala.